mercoledì 11 gennaio 2017

Leonardo Sinisgalli

A MIO PADRE

L’uomo che torna solo
a tarda sera dalla vigna
scuote le rape nella vasca
sbuca dal viottolo con la paglia
macchiata di verderame.
L’uomo che porta così fresco
terriccio sulle scarpe, odore
di fresca sera nei vestiti
si ferma a una fonte, parla
con l’ortolano che sradica i finocchi.
È un uomo, un piccolo uomo
ch’io guardo di lontano.
È un punto vivo all’orizzonte.
Forse la sua pupilla
si accende questa sera
accanto alla peschiera

dove si asciuga la fronte.

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