mercoledì 25 novembre 2015

Mario Santagostini

PETRARCA, IPERSECRETUM. IN PRIMA PERSONA

Il mio dizionario era minimo,
la prosa impraticabile.
Ma ho visto nelle parole
ansie di protagonismo che vengono
da lontano, non so da dove.
A volte penso: stanno
qui, ma come dopo una caduta.
E siamo noi il loro abisso.
Noi autori di opere, intendo.
Chissà cos’erano prima.

Un surplus d’universo, nemmeno
il più dolente: questo
è stato il mio Canzoniere, in fondo.

Da Felicità senza soggetto, Mondadori, 2014

1 commento:

  1. Cosa sarà il quid che stimola il poeta? In questo testo trovo la sorpresa che l'autore avverte nel leggere i propri testi, una scoperta che si fa domanda, oppure riflessione. Una necessità di nascere nelle parole, di oggettivare una parte dell'essere, una secrezione dell'io, per capire in fondo cosa siamo.
    Un caro saluto
    Francesco

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