venerdì 23 gennaio 2015

Gerard Manley Hopkins

PAZIENZA, ARDUA COSA

Pazienza, ardua cosa. Ardua cosa solo pregare,
solo far voti, è Pazienza! Pazienza che chiede
vuole guerra, vuole ferite; stremanti i suoi tempi 
e compiti: rinunciare, ricevere colpi, obbedire.

La rara pazienza qui mette radici, non altrove.
Edera naturale del cuore, Pazienza copre rovine 
di naufragate intenzioni passate. Dà calore                                         
a purpuree gemme e mari di fluide foglie tutto il giorno. 

Udiamo i nostri cuori dentro urtarsi: fa morire                              
ammaccarli più a fondo. Ma noi chiediamo a Dio
che a sé pieghi ugualmente le nostre ribelli volontà.

Dov’è colui che più e più distilla delizia 
e gentilezza? – Egli è paziente. Pazienza ne colma 
i freschi favi, e a noi viene per vie che conosciamo.


Traduzione di Francesco Dalessandro

da I sonetti terribili, Edizioni Il Labirinto, 2003



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