lunedì 3 novembre 2014

Philippe Jaccottet

PORTOVENERE

Di nuovo cupo il mare. Tu capisci,
è l’ultima notte. Ma chi chiamo? A nessuno
parlo, all’infuori dell’eco, a nessuno.
Dove strapiomba la roccia il mare è nero, e rimbomba
in una campana di pioggia. Un pipistrello
urta come stupito sbarre d’aria,
e tutti questi giorni sono persi, lacerati
dalle sue ali nere, a questa gloria
d’acque fedeli resto indifferente,
se ancora non parlo né a te né a niente. Svaniscano
questo «bei giorni»! Parto, invecchio, che importa,
il mare dietro a chi va sbatte la porta. 


Traduzione di Fabio Pusterla

da Il barbagianni. L’ignorante, Einaudi, 1992

Nessun commento:

Posta un commento