venerdì 27 giugno 2014

Francisco de Quevedo

Si rappresenta la brevità del tempo che si vive
e come sembra nulla quello che s’è vissuto


Ehi, della vita! Nessuno risponde?
Voglio qui tutti gli anni che ho vissuto!
La Fortuna il mio tempo ha già compiuto,
la mia pazzia le Ore mi nasconde.

Ch’io non possa saper come né dove
la salute e l’età sono fuggite!
Manca la vita, c’è l’aver vissuto,
non v’è calamità che non mi provi.

Ieri sparì, domani non è giunto,
l’oggi se ne va via senza fermarsi;
sono un fu, un sarà, un è già smunto.

Nell’oggi, ieri e domani congiungo
pannolini e sudario; son rimasto
eredità presente d’un defunto.

Traduzione di Vittorio Bodini

Da Sonetti amorosi e morali, Passigli, 2001

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