venerdì 14 marzo 2014

Kenneth Rexroth

PROTOPLASMA DI LUCE

Quanto tempo fa 
Frances e io andammo in metro
al Van Cortlandt Park. La gente
era tutta eccitata, ragazzini e storpi 
vendevano occhiali neri.
Corremmo verso le colline
aperte a nord della stazione 
come fosse troppo tardi e restammo
lì, mano nella mano, in attesa.
Sotto gli alberi, il sole tra i rami 
spogli creava piccole lunule di luce, 
sulla neve. Il cielo ingrigì
e si svuotò. Una dopo l’altra 
spuntarono le stelle. Il sole 
alla fine fu appena una falce 
sottile sugli occhiali, coi vicini 
pianeti luminosi a sorvegliarlo. 
Poi, in cielo, saltò fuori 
la grande ameba di gelida luce 
cristallina. Il vento passò oltre
come una folla silenziosa. La folla
singhiozzò come un soffio 
di vento. Tutti i cani ulularono.
Il silenzioso protoplasma di luce
s’arrestò nelle viscere buie 
del cielo, circondato da un anello 
di fuoco rosso vivo, il suo nucleo 
nero-pietra. Mercurio se ne stava
silenzioso là vicino, freddo 
e scuro come una scaglia di ferro.
Fu tanto tempo fa.
In spiaggia, io e Mary guardiamo 
il sole sprofondare nell’oceano 
ventoso. Strati di vapore spaccano 
il disco, che sembra un’enorme 
pagoda di rame. La spuma 
soffia oltre le nostre facce,
una medusa pulsa nell’acqua
immota, si schiaccia sulla sabbia
umida ai nostri piedi. Scende
il crepuscolo e appaiono tutti 
i pianeti visibili: prima
Venere, poi Giove, Marte,
Saturno e di nuovo Mercurio.
Le foche berciano sulle rocce.
Racconto a Mary di Keplero,
e di come Mercurio, che lui
non aveva mai visto, brillasse 
alla finestra mentr’egli moriva, 
troppo tardi perché potesse 
vederlo. Il misterioso cono 
di luce s’appoggia sull’orizzonte, 
nel cielo pallido. Io le dico: 
«Non si sa cosa sia né dove sia. 
Forse è la grande nube di gas
intorno al sole che vedrai
un giorno di questi, se sarai
fortunata, perché si distingue
solo durante un’eclisse. 
Io l’ho vista molto tempo
fa». 


Traduzione di Francesco Dalessandro

Da The complete poems of Kenneth Rexroth, edited by Sam Hamill & Bradford Morrow, Copper Canyon Press, 2003 


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