mercoledì 6 novembre 2013

Roberto Pazzi

IL VARCO

Lascio aperte tutte le finestre
e la porta di casa spalancata.
O se apparisse la figura avvolta
nel mantello e mascherata
che a Mozart ordinò il suo requiem...
Così così vorrei il tuo abbraccio
assassino e morire d’amore
fattosi vento che spazza
dagli angoli del corpo il buio,
luce che s’arrende in fondo
alla galleria degli anni,
il varco che s’apre e vince
lo spavento di non poter uscire
dal mio volto.

E dentro dentro di te
avvertire le sagome delle stanze,
riconoscere la mia vera casa.
E chiudere finestre e porte
e giacere millenni col volto
composto dalla luce del tuo corpo
nella piramide più interna
dove splende la maschera del re
e la sua maledizione lo protegge.

Da Calma di vento, Garzanti, 1987

1 commento:

  1. non convince, esaltazione fine a se stessa, viziata da vanità

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