mercoledì 10 aprile 2013

Annalisa Comes


TERRA

Guardava verso la riva – 
guardava ancora e ancora: l’aria calda
il pasto avanzato,
il furgoncino che porta legna da ardere,
la stoffa ruvida della camicia bianca.

Laggiù, non ti preoccupare, aveva detto,
laggiù c’è la terra,
ma le correnti, qui sono forti.
Più forti che in qualunque altro mare.
Con la sua giacca sportiva e
gli occhi scuri che si levano dal fumo – 
la schiena appoggiata al parapetto.

Vidi un grosso pesce che vorticava
in un angolo,
un mulinello dai cerchi opachi.
E tre ragazzi con le loro lenze
che andavano sott’acqua
e ai piedi una mezza dozzina di sardine
agonizzanti.

L’aria calda, i galleggianti
filavano in superficie:
una grossa luna
senz’altro appoggio,
come fosse mattina.

Da Fuori dalla terraferma, Gazebo, 2011

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