venerdì 30 novembre 2012

Gianfranco Palmery


PER ENNE

Se dico che i miei occhi prendono luce
dai tuoi, senza non hanno vita, sono
polvere – non li puoi vedere: gli occhi
d’un morto (che funereo idillio, c’è
chi invidioso commenterà); che la luce
del giorno non mi illude, mi ulcera, l’ultimo
olio della notte consumato, se
tu non spandessi un azzurro alone, pallido
cerchio riparatore, chi vorrebbe – non è
petrarchismo tombale – tirarsi su, aprire
gli occhi, accogliere il rumore dei giorni?

Da Medusa, Il Labirinto, 2001

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