lunedì 14 novembre 2011

Francesco Dalessandro


Il prossimo venerdì, 18 novembre, è il centenario della nascita di Attilio Bertolucci. Voglio ricordarlo dedicandogli questa settimana: oggi con una mia poesia a lui ispirata e mercoledì e venerdì con due sue poesie dedicate a Roma, tratte da Viaggio d’inverno, uno dei più bei libri di poesia di fine Novecento.



OMBRE
                   
                                         per A. B.

Io dove vado poi che m’allontano
da voi nell’ora temperata e quieta
della sera? Con passo svelto elastico
(di voi chi m’accompagna ombre perdute?)
dove sono diretto mentre il silenzio
nella mia mente aggroviglia un nodo
di pensieri dolenti e irragionevoli
che invece di frenarmi mi sospinge
più avanti verso il buio della notte
quindi dove la notte si schiarisce
nel chiasso cittadino che ingombra
le piazzette notturne e le feconda
poi che nessuno più m’attende o cerca
o domanda notizie o le dispera?”


Per quale porta o suburbano varco
il tuo cuore spaurito fuggirà
dalla crescente onda che l’incalza
e ne minaccia al polso il sordo battito
costante anche se l’ansia lo sfida
e ne accelera il ritmo se avrai
attraversato in tempo la palude
limacciosa del sonno e dei suoi incubi
e sarai sceso a ristorarti all’acqua
Marcia dietro le mura alte e sovrane
della santa città che è silenziosa
e solitaria come te, eremita
che vai ora per vie nuove ma antiche
già prima d’intraprendere il cammino?


Da Lezioni di respiro, Il Labirinto, 2003

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